[lirica n. 0] (44)

 

[lirica n. 0] (44)

è un quadro incerto. qualche
rumore dentro la cornice.
gli occhi tacevano come
dovesse ascoltare

 

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[lirica n. 0] (43)

 

[lirica n. 0] (43)

mi perimetra a contorno e
concretezza di pagina.
poi il cuore smetterà di vigilarmi,
e tornerà parola, e sola

 

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[lirica n. 0] (42)

 

[lirica n. 0] (42)

trasmetto su onde minime
canzonette di un io bambino
che fendono in quel poco andare
le mie interminabili corse sui prati,
quell’aria orale anni sessanta

 

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[lirica n. 0] (41)

 

[lirica n. 0] (41)

prendo in bocca
i tuoi capelli.
lì, in gola, le radici
delle mie parole

 

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[lirica n. 0] (40)

 

[lirica n. 0] (40)

ma cosa ci fanno per strada
le strade in autunno
se ci spostiamo da un ramo all’altro
a sagoma di foglie nervose
nel vivo di una mia mai poesia?

 

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[lirica n. 0] (39)

 

[lirica n. 0] (39)

la mano abbandonata
dal corpo. adesso che è
tutto corpo quella mano,
e scrive ed orienta.
una mitezza geografica,
tra cautele selvatiche e
il bianco oceanico delle
lenzuola d’autunno

 

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[lirica n. 0] (38)

 

[lirica n. 0] (38)

le rose congedate dalle rose.
cortili rimasti seduti senza case.
scomparsi tutti i cieli coperti.
noi nudi senza più quel foglio addosso.
– la sola notizia era il vento

 

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[lirica n. 0] (37_bis)

 

[lirica n. 0] (37)

dentro una pagina
mi chiedi se fuori piove.
poi fuori piove davvero affinché
tu esista sino a scriverne

 

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[lirica n. 0] (36)

 

[lirica n. 0] (36)

‎nel cuore della sera
due limoni sul tavolo
che ti fanno da seni.
miniature d’infinito
l’aldilà delle parole

 

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[lirica n. 0] (35)

 

[lirica n. 0] (35)

‎uscita dal mattino
apparecchia di cose
minori il paesaggio,
a forma di compiersi.
un solo ramo, l’ala
di un merlo, la coda
di un scoiattolo, una scatola
di vento sul comodino.
così durante le pagine
la campagna macchiandosi
d’inchiostro si allarga
sino a gonfiarle la gonna.
e si spinge più in là

 

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[lirica n. 0] (34)

 

[lirica n. 0] (34)

‎spesso un altro lago
entra nella pagina.
ed io siedo sulla sponda
in mezzo agli altri libri

 

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[lirica n. 0] (33)

 

[lirica n. 0] (33)

‎adesso il vento torna di corsa
nel cielo annoiato.
un’aria macchiata che chiami
col nome di una volta.
forse la stessa malinconia
ora moltiplicata per zero.
qualcosa di udito per maltrattare l’infelicità
quand’eri bambina al posto di te

 

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[lirica n. 0] (32)

 

[lirica n. 0] (32)

‎regalami qualcosa, ho le mani vuote.
pontili o lenzuola (ma
che siano in un pomeriggio ventoso).
l’inanimato che porta parole
a quel tuo vivo che non c’è

 

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