[lirica da camera]
sono dentro le 7.29
di questa mattina e devo scriverti
in fretta una poesia,
pubblicarla sulle tue mani
che stanno su fino al dove tu leggi
prima che io ne esca senza sapere più
dove mi trovo,
in quale secolo,
in quale uscita da te, in quale
cosa o rumore,
il tempo non è mai questione di tempo
ma l’atto di una stanza,
la durata di un foglio,
sapere da quali mani
cessando di scrivere sono caduto